lunedì 14 dicembre 2015

Non basta un quaderno nero per liquidare Heidegger


Riprendo con questo pezzo, uscito il 12 dicembre 2015 sul Fatto quotidiano, il discorso interrotto da più di un anno. A chi ha orecchie per intendere - Continua, spero. gv



Liquidare Heidegger? Questa domanda, che circola da tempo nel dibattito pubblico non solo italiano, si ripresenta ancora una volta dopo il recente convegno tenutosi a Roma per iniziativa del Dipartimento di Filosofia della Sapienza, con l’appoggio dell’ambasciata tedesca e della Fondazione Humboldt, e diretto da Donatella Di Cesare, la massima esperta italiana del tema. Che erano i Quaderni neri di Heidegger, i quattro volumi di note, appunti, osservazioni varie che il filosofo scrisse tra il 1931 e i 1948 lasciando  scritto nel testamento che essi avrebbero dovuto  venir  pubblicati  alla fine delle sue opere complete; queste, in numerosissimi volumi sono stampate dall’editore Klostermann, che vi ha annesso, come volumi 94,95,96,97 appunto i quaderni, curati da Peter Trawny, per un totale di circa 1700 pagine.