mercoledì 31 marzo 2010

Vattimo in Argentina: l'accordo UE-Colombia, i diritti umani, e le elezioni regionali

(articoli tratti da AnsaLatina.com)
ACORDO ENTRE UE E COLÔMBIA DEPENDE DE RESPEITO AOS DIREITOS HUMANOS
BUENOS AIRES, 30 MAR (ANSA)
http://www.ansa.it/ansalatinabr/notizie/notiziari/colombia/20100330152135054464.html
- O deputado italiano no Parlamento Europeu Gianni Vattimo relacionou a assinatura de um Tratado de Livre Comércio (TLC) entre a União Europeia e a Colômbia com um compromisso do país sul-americano em adotar uma postura de respeito sobre os direitos humanos.
"A Europa deveria condicionar a assinatura do TLC a alguma iniciativa que o governo colombiano faça para demonstrar respeito aos direitos humanos. Se até os Estados Unidos se negam a referendar um TLC, alguma coisa deve haver", apontou Vattimo à ANSA.
Na opinião do italiano, que busca um consenso com outros deputados europeus em favor desse condicionamento, a medida pressionaria Bogotá, pois o acordo econômico "a interessa muito". Vattimo também recordou "a descoberta recente de uma fossa comum com dois mil cadáveres, próxima a uma base militar", localizada em La Macarena, no departamento [estado] de Meta. As declarações do filósofo italiano foram feitas durante um debate organizado pela sede da Universidade de Bolonha em Buenos Aires, denominado "Direitos Humanos, definí-los e defendê-los, o papel dos parlamentos regionais".
As eleições regionais realizadas na Itália nos últimos dois dias também foram analisadas por Vattimo, autor de "Não ser Deus" e "O fim da modernidade".
Para ele, os bons resultados obtidos pela Liga Norte (aliada do governista Povo da Liberdade), liderada por Umberto Bossi, "é um grande perigo para a Itália", pois "mescla sentimentos de autodefesa da pequena burguesia, homofóbica, xenófoba e contra a imigração".
(ANSA) 30/03/2010 15:21

FILOSOFO VATTIMO PIDE CONDICIONAR FIRMA TLC CON COLOMBIA
BUENOS AIRES, 29 (ANSA)
- Existen "muchas reservas sobre el respeto de los derechos humanos en Colombia", sostuvo el filósofo italiano Gianni Vattimo, quien como diputado del Parlamento Europeo propuso condicionar la firma del tratado comercial con ese país a un compromiso en ese sentido. Vattimo, autor de "No ser Dios" y "El fin de la modernidad" entre decenas de publicaciones, dijo además a ANSA que es "malo" el avance de la Liga Norte en las elecciones regionales celebradas en Italia el domingo y el lunes.
El filósofo y eurodiputado participó el lunes de un debate organizado por la sede en Buenos Aires de la Universidad de Boloña sobre "Derechos Humanos, definirlos y defenderlos, el rol de los parlamentos regionales", junto a la ex fiscal de La Haya Carla del Ponte, entre otros panelistas. También el eurodiputado mantenía hoy encuentros con colegas en su condición de miembro de Eurolat, la Asamblea Parlamentaria de Europa y América Latina, creada en 2006.
Vattimo dijo que trabaja para reunir consenso entre los demás legisladores europeos a su iniciativa de condicionar la firma del Tratado de Libre Comercio (TLC) entre Colombia y la Unión Europea -prevista en mayo- a un compromiso formal del gobierno de Bogota en el respeto a los derechos humanos.
Entre las "condiciones negativas" en el país suramericano, el filósofo citó "el hallazgo reciente de una fosa común con 2 mil cadáveres, cerca de una base militar", la mayor de América Latina en tiempos de democracia, situada en La Macarena, departamento del Meta.
Dado que al gobierno de Bogotá "le interesa mucho" la firma del acuerdo económico, "Europa debería condicionar la firma del tratado a alguna iniciativa que el gobierno haga para demostrar el respeto de los derechos humanos", explicó Vattimo.
"Si hasta Estados Unidos se niega a refrendar el TLC, alguna cosa que no va debe haber", ironizó sobre la resistencia de los demócratas norteamericanos a aprobar el acuerdo bilateral en el Parlamento por los crímenes reiterados de dirigentes sindicales colombianos, que siguen impunes.
Consultado sobre el resultado de las elecciones regionales en su país, que finalizaron el lunes, y donde la Liga Norte de Umberto Bossi logró un respaldo fuerte en el norte, Vattimo opinó que "es un gran peligro para Italia en cuanto mezcla sentimientos también de autodefensa pequeño burguesa, homofóbica, xenófoba y contra la inmigración".
El diputado por Italia de los Valores, fundado por el ex fiscal de "Manos Limpias" Antonio Di Pietro, explicó el triunfo de la fuerza de Bossi en el norte rico italiano en que durante la campaña "arengó sobre los peores sentimientos de autodefensa" de parte de la población.
GAT 30/03/2010 18:57

Emiliano Morrone (Idv) ringrazia i suoi elettori

Il giornalista antimafia Emiliano Morrone, candidato indipendente nella lista di Idv della circoscrizione elettorale di Cosenza, ringrazia profondamente i suoi elettori, a conclusione d'una campagna elettorale condotta insieme a giovani calabresi e di altre regioni, tutta dal basso.
Morrone dichiara: “Abbiamo ottenuto 833 preferenze. Si tratta di voti liberi, che non provengono dalla 'ndrangheta, da accordi, scorrettezze o promesse vuote. Chi ha sostenuto il nostro progetto politico di lotta alla criminalità organizzata, controllo dei fondi pubblici, tutela dell'ambiente, sanità e scuola pubblica e investimento sulle nuove generazioni, lo ha fatto riconoscendone la purezza e bellezza”.
Morrone aggiunge: “Abbiamo ottenuto più consensi di politici navigati, come Eva Catizzone e Luigi Marrello. Il nostro risultato dimostra che c'è una voglia di cambiamento e un'attenzione per i contenuti che, in autonomia e coraggio, portiamo avanti come figli della Calabria, seguendo l'invito di Paolo Borsellino, il quale ci ha lasciato in eredità un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà”.
Morrone conclude: “L'affermazione regionale è solo l'inizio di un nuovo percorso culturale e politico insieme alla società civile. Saremo presenti con più forza, vigilanza e proposta nelle scuole, nelle piazze, sulla rete e in primo luogo fra i giovani. Uso il plurale persuaso che solo il coinvolgimento e la partecipazione degli onesti porteranno ad una Calabria emancipata e realmente moderna, nella quale non ci sia più l'emigrazione, la sottomissione, l'abbandono, la 'ndrangheta”.

venerdì 26 marzo 2010

Il mio voto per le Elezioni del Consiglio regionale del Piemonte: Mariacristina SPINOSA

Alle Elezioni di domenica prossima, il mio voto per la scelta dei Consiglieri regionali andrà a Mariacristina SPINOSA, candidata a Torino e provincia nella lista dell’Italia dei Valori.

Mariacristina SPINOSA non solo è una donna, il che non è certo merito suo (e tuttvia in tempi di difficile affermazione dei pari diritti anche questo conta); ma è una donna ricca di cultura, avendo vissuto in paesi diversi imparandone le lingue e i costumi, e capace di fare tesoro di questa cultura traducendola in posizioni politiche aperte e attente ai diritti civili: delle minoranze, degli immigrati, degli stranieri in genere, di tutti i “diversi” che proprio come tali hanno bisogno di politici che li comprendano e difendano dai non rari soprusi delle maggioranze. Si presenta alle Elezioni Regionali del Piemonte nella lista di Italia dei Valori di Torino e provincia, mettendo il proprio impegno sotto la bandiera della difesa rigorosa della legalità e della Costituzione, minacciata oggi da troppe forze che vogliono ridurla a strumento del dominio di gruppi interessati solo alla difesa dei propri privilegi. Mariacristina si batte contro il nucleare (inutile, costoso e dannoso alla salute delle future generazioni), contro la privatizzazione dell’acqua (un pericolo imminente e molto vicino, se non si batte il Governo della destra), per i diritti fondamentali che sono anche di competenza della Regione: scuola, sanità, abitazioni a prezzi accessibili per tutti, difesa dell’ambiente dagli scempi della speculazione edilizia, mobilità urbana e interurbana che guardi soprattutto alle esigenze di chi si sposta quotidianamente per lavoro. Il lavoro, del resto, è al entro del suo programma, che intende spingere le politiche regionali verso una larga riqualificazione delle industrie piemontesi in vista di una produzione “verde” che aiuti sia a vincere la disoccupazione ormai endemica, sia a offrire sempre nuove possibilità per la difesa e il miglioramento (ecologia, energie rinnovabili, assistenza alle persone sfavorite) della qualità della vita. È il mio candidato ideale, che voterò e cercherò di far votare da tutti quelli a cui posso far arrivare la mia voce.

Potete visitare il suo sito internet per conoscerla, parlarle e incontrarla. Per votare Mariacristina, a Torino e provincia, potete fare una croce sul simbolo dell'Italia dei Valori e scrivere “SPINOSA” sulla riga a fianco.

Emiliano Morrone chiude la campagna elettorale

Ecco un'intervista al candidato al consiglio regionale calabrese Emiliano Morrone, che invito tutti voi a sostenere in queste elezioni.

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) - Il 26 marzo, alle ore 21 presso l'Hotel Dino's di San Giovanni in Fiore (Cosenza), il giornalista antimafia Emiliano Morrone, candidato indipendente al consiglio regionale nella lista di Idv della circoscrizione di Cosenza, conclude la sua campagna elettorale. Lo fa in modo insolito, "per indurre - spiega - a una riflessione sul senso del voto e sull'inutile violenza della campagna elettorale in Calabria". Morrone precisa: "Con me ci saranno anzitutto i giovani del movimento 'Il coraggio della parola', che, con autonomia e indipendenza, seguendomi negl'incontri, anche insieme a ragazzi non elettori, hanno voluto dare un segnale di come si può fare politica dal basso, senza deturpare muri e ambiente con manifesti abusivi e affissioni selvagge".

Annunciando la presenza del sassofonista jazz Stefano "Cocco" Cantini, considerato tra i migliori del mondo, Morrone aggiunge: "Parlerà anzitutto la musica, suonata da un maestro del jazz. Seguirà la parola, di denuncia e prospettiva politica. Il nostro impegno è per il futuro dei giovani e il contrasto dell'emigrazione, imposta dalla criminalità e dalla politica del malaffare". Morrone riferisce: "In una realtà come quella calabrese, che nel tempo ha perduto il valore dell'unità e solidarietà, vogliamo dare anche nella forma un segnale di speranza. Ho chiesto quindi a Cantini di suonare pure 'Bocca di rosa', di De Andrè, un brano quasi evangelico che richiama per certi versi l'episodio della Maddalena. Questo per significare che è fondamentale la lotta alla 'ndrangheta, la quale non ha titolari. Col silenzio o con l'accettazione delle logiche del potere, diventiamo complici delle mafie. E' finito il tempo della paura, della schiavitù. La Calabria non è terra delle cosche, lo abbiamo detto anche ieri ad Amantea, in piazza, a voce alta".

Morrone conclude: "Avremo una diretta con i parlamentari europei Gianni Vattimo e Sonia Alfano. I due rappresentano, rispettivamente, la cultura e il movimento attivo e vivo, spontaneo. Alla nostra regione serve, appunto, un movimento culturale che vinca la mentalità del compromesso morale e che non abbia bandiere o colori ma si batta disinteressatamente per il bene d'una terra in ginocchio, i cui giovani sono obbligati a partire dopo gli studi. Con la vigilanza, la fermezza e l'aggregazione civile, impediremo l'uso indebito delle risorse pubbliche. E, mantenendo il coraggio della parola, racconteremo sempre dei problemi e drammi della nostra Calabria. Sono certo che vinceremo".

martedì 23 marzo 2010

Un intervento di Emiliano Morrone

Un intervento di Emiliano Morrone, candidato indipendente a consigliere regionale nella liste di Italia dei Valori della circoscrizione di Cosenza.

La politica italiana è fatta di strategie, ordini di scuderia, contraddizioni, incoerenza, facciata, forma. È l'altro, palese aspetto che la caratterizza, oltre alla promozione di clown, ballerine, lustrini, vuotezza.
In campagna elettorale c'è la convinzione, di candidati e fedelissimi, che uno slogan, un ritocco di foto, una buona comunicazione in generale, una socialità festaiola e leggera valgano a produrre consensi a pioggia, buoni a conquistare il palazzo, di pasoliniana memoria. Tutto fa brodo, allora: svanisce così ciò che conta, la storia del candidato e la sua visione del futuro.
Da Berlusconi in avanti, la politica è diventata «supercazzora», messaggio subliminale, solenne imperativo ipotetico, miraggio indecoroso, culto della propaganda, marketing. Questo nell'intera nazione, distratta dalle seduzioni del piccolo schermo, priva dell'identità di popolo e della consapevolezza della forza collettiva.
In Calabria, dove i fondi pubblici sono spariti come le persone, emigrate, perdute o schiacciate, è certamente ancora peggio. Scorrendo le liste, si trovano cari amici della 'ndrangheta, profittatori, furbetti riciclati, massoni trasversali, campioni dell'affarismo, mangioni santificati, tirapiedi e sognatori.
Giù nella mia terra, conoscendone le risorse, i drammi, il dolore e le logiche, piccolo ho deciso di candidarmi, conscio dei rischi e degli sviluppi d'un passo del genere. Non sono uno che se la tiene, non sopporto aggiustamenti, le azioni di nascosto, la legittimazione di metodi e figure che hanno tolto il sangue e il respiro alla mia gente, che l'hanno piegata, mortificata, distrutta nell'anima.
Vengo dalla società civile, dal mondo dei movimenti e, prima di tutto, sono un narratore. Come tutti i narratori, sogno, immagino un tempo migliore, cioè l'inizio del riscatto. Ma si può narrare solo se si vive, se si è scossi dalla rabbia per come siamo ridotti e per come potremmo essere, solo a volerlo. Si può narrare se si coglie ogni attimo l'inganno che continuiamo a subire: non siamo in democrazia, «Stato» è una parola come «caccia» o «pesca», se le regole si cambiano ad uso di pochi e se corre il sospetto, tante volte la certezza, che abbia tramato contro se stesso, mandando a morte o a rotoli i suoi servitori più integerrimi, i cittadini che lo alimentano col lavoro, l'impegno, il sacrificio.
Vengo dal Popolo delle Agende rosse, che, sorto spontaneamente per iniziativa di Salvatore Borsellino, raccogliendo l'eredità di suo fratello Paolo tenta dal basso d'organizzare quel movimento culturale, auspicato dal grande giudice siciliano, che s'opponga al puzzo del compromesso morale.
Devo riferire pubblicamente, senza nascondere nulla o ricorrere a tatticismi politici, che ho delle perplessità sul progetto di rinnovamento in Calabria che ha in Filippo Callipo il suo riferimento. Perplessità che vanno sciolte senza esitazioni.
Non avrei mai accettato d'affrontare le elezioni, lo sa bene Sonia Alfano con cui ho discusso a lungo, se avessimo ceduto ad Agazio Loiero, che non ho mai condiviso e che ha la responsabilità politica d'aver sciupato cinque anni di governo non producendo il minimo cambiamento nella nostra terra; sempre identica a se stessa, sempre vinta, sempre travagliata e oggi pronta ad essere conquistata da nuovi, si fa per dire, predatori patentati.
Ho il dovere di spiegare apertamente i miei dubbi su Callipo, il quale, mi risulta da una verifica, non ha partecipato a una mia iniziativa elettorale a San Giovanni in Fiore (Cosenza) pur venendo lo stesso giorno nella mia città d'origine e andando in giro con Tommaso Durante, personaggio candidato in una lista comunale di Mario Pirillo, politico che ho sempre avversato per i suoi metodi, perfino denunciandone in rete delle operazioni moralmente riprovevoli a ridosso dell'ultimo voto europeo.
Non me ne abbia nessuno: se Callipo smentisce subito e pubblicamente quanto con carattere di certezza si continua a dire nella comunità di San Giovanni in Fiore, e cioè che la sua mancanza al mio incontro elettorale del 13 marzo scorso, presente in sala Gianni Vattimo e Luigi de Magistris in diretta telefonica, non è stata determinata da diversi orientamenti, da una vicinanza a Durante e Pirillo, io gli confermo con tutto il cuore il mio consenso, la considerazione che gli ho riservato nel mio discorso di quella serata (su You Tube in tre parti, inserito nel canale di Enzo Gigliotti).
Il principio è che noi giovani dell'antimafia civile non possiamo essere servi di nessuno e dobbiamo dare l'esempio reale d'autonomia e fermezza. Nessuno può mandarci in prima linea, usando strumentalmente le nostre facce e le nostre denunce per diffondere l'idea d'un fresco profumo di libertà che per conto nostro perseguiamo senza mezzi, con la semplice passione e la convinzione che vale la pena parlare, scrivere, manifestare, piuttosto che restare indifferenti o in attesa di piccole grazie, facendoci quindi complici d'un sistema marcio.
Perciò, non vorrei essere frainteso: ho solo bisogno d'una netta dichiarazione pubblica di Callipo in merito alla vicenda di San Giovanni in Fiore. Dica che con Pirillo non ha nulla da spartire, punto.
In tempi difficili e problematici per la Calabria, regione a se stante, ciò libererebbe il campo da ogni equivoco e darebbe più coesione e fiducia ai tanti giovani che, come me, scommettono nel valore delle idee e della verità, per cui abbiamo deciso d'appoggiare Callipo, senza alcuna pretesa o calcolo opportunistico.
Emiliano Morrone

lunedì 22 marzo 2010

Gianni Vattimo dictará una conferencia en la Andina

Fecha: Jueves 8 de abril de 2010
Hora: 18h30
Lugar: Paraninfo

En el marco de las Conferencias del Bicentenario, el célebre filósofo italiano, Gianni Vattimo, uno de los más representativos del pensamiento postmoderno, vendrá a la Universidad Andina Simón Bolívar para dictar la conferencia “América Latina como futuro de la nueva Europa”.

La intervención del profesor Vattimo girará en torno a mostrar que la Unión Europea puede devenir un sujeto autónomo frente a los Estados Unidos y a los nuevos poderes de China e India sólo si desarrolla una conexión más intensa con Latinoamérica y con sus experiencias de democracia más avanzada.

Profesor Gianni Vattimo, doctor en Filosofía por la Universidad de Turín y la Universidad de Heildelberg. Fue discípulo de Hans-Georg Gadamer. En 1964 comenzó la docencia de estética en la Facolta di Lettere e Filosofia de Turín, de la que fue su decano. Su actividad filosófica está claramente influencia por los planteamientos de Nietzsche y Heidegger, autor este último que ha traducido al italiano. Ha sido profesor visitante de las Universidades norteamericanas de Yale, Los Angeles, New York University y State University de Nueva York. Doctor ‘honoris causa’ de las Universidades argentinas de Palermo y La Plata y vicepresidente de la Academia de la Latinidade. Colaborador de diversos diarios italianos, entre ellos La Stampa y L Unita. Actualmente es miembro del Parlamento Europeo.

Entre sus obras traducidas al español constan: Las aventuras de la diferencia. Pensar después de Nietzsche y Heidegger, Ed. Península, Barcelona, 1986; El pensamiento débil (con Rovatti, Pier Aldo, eds.), Ed. Cátedra, Madrid, 1988; El sujeto y la máscara, Península, Barcelona, 1989; En torno a la postmodernidad (con otros), Antropos, Barcelona, 1990; La sociedad transparente, Paidós, Barcelona, 1990; Ética de la interpretación, Paidós, Barcelona, 1991; El fin de la modernidad, Planeta-Agostini, Barcelona, 1993; Introducción a Heidegger, Gedisa, Barcelona, 1995; Creer que se cree, Paidós, Barcelona, 1996; Más allá de la interpretación, Paidós, Barcelona, 1996; La secularización de la filosofía. Hermenéutica y posmodernidad (comp.), Gedisa, Barcelona, 1998; Filosofía y poesía: dos aproximaciones a la verdad, Gedisa, Barcelona, 1999; Diálogos con Nietzsche. Ensayos 1961-2000, Paidós, Barcelona, 2002.

La conferencia es abierta al público y no tiene costo, sin embargo las personas interesadas en asistir deben inscribirse en el formulario en línea hasta el miércoles 7 de abril de 2010.
Formulario de inscripción

sabato 20 marzo 2010

Una seconda giovinezza affrontata con ironia E tingendomi la barba


«Una seconda giovinezza affrontata con ironia. E tingendomi la barba»
«Sembro vanitoso? Ho fatto di tutto per mascherarlo».
Il filosofo Gianni Vattimo, 74 anni, affronta con ironia la seconda giovinezza.
«Mi trovo alla Canarie per un convegno davanti a una spiaggia: sono tutti belli e abbronzati. Io mi sento un verme bianco e grasso».
Non si direbbe...
«Certe volte mi specchio e non mi piaccio. Una volta ero a San Francisco, erano tutti così belli che sono fuggito a New York. La vanità secondo me è un modello che ci si crea a una certa età della vita. I vecchi come me non hanno grandi impulsi biologici per la sessualità».
Veramente?
«Uno si tranquillizza. Penso con nostalgia a quando avevo 32 anni, tra i più giovani presidi d' Italia. Mi ero fatto crescere una bella barba bionda, mi sentivo un Dio. Beh, insomma, una creatura riuscita. Ecco la bellezza è la corrispondenza tra quello che uno è dentro e l' immagine esterna, come dice Hegel».
Sì, ma in concreto che cosa fa per l'aspetto?
«Ogni tanto mi tingo la barba».
E come fa?
«Me l'ha insegnato il parrucchiere: faccio una pappetta e la spennello, ma non mi piace apparire come uno che si tinge la barba e allora non lo faccio sempre».
Peso?
«Oscillo tra gli 87-98 kg, dovrei perderne 5».
Stile?
«Sto bene con giacche e cravatte, mi vesto da giovane funzionario».
di Veneziani Maria Teresa
Pagina 44 (20 marzo 2010) - Corriere della Sera

giovedì 18 marzo 2010

Il centro-sinistra e Italia dei Valori contro il populismo autoritario

"IL CENTROSINISTRA E ITALIA DEI VALORI

CONTRO IL POPULISMO AUTORITARIO"


SABATO 20 MARZO 2010

ORE 21.OO
SALA CUPOLA
CENTRO CULTURALE "LA SERRA"
CORSO BOTTA, 30
IVREA (To)

Interventi di
Mariacristina SPINOSA
Consigliera regionale del Piemonte (IDV)
e candidata alle elezioni regionali
Gianni VATTIMO
Filosofo ed europarlamentare (IDV)
Nicola TRANFAGLIA
Responsabile nazionale per la Cultura (IDV)
Professore emerito di Storia dell′Europa (Università di Torino)
Modera l'incontro
Diletta Berardinelli
Sociologa
Italia dei Valori (Torino)
Per info: 333-72.48.215 - 011.48.47.94

venerdì 12 marzo 2010

Appello - Fermare l'aggressione all'Iran!

Pubblichiamo di seguito questo importante appello che vuole chiamare alla mobilitazione contro l'aggressione all'Iran. E' possibile inviare la propria adesione scrivendo a
giulemanidalliran@alice.it

Fermare l’aggressione all’Iran! Denuclearizzare l’intero Medio Oriente! Porre fine all’assedio di Gaza e al martirio del popolo palestinese!
Sin da quando G.W. Bush definì l’Iran uno “Stato canaglia” è in corso contro questo paese dalla storia plurimillenaria e il suo governo una brutale campagna di demonizzazione; una campagna fondata sulla menzogna che con tutta evidenza serve a spianare la strada all’aggressione militare.
Tutti ricordiamo come fu preparata la guerra all’Iraq. Mentre le sanzioni e l’embargo provocavano mezzo milione di morti (anzitutto bambini, a causa dell’assenza di medicinali, latte e beni di prima necessità), l’Iraq era accusato di accumulare “armi di distruzione di massa”. Come dimenticare la grande messa in scena con cui Colin Powell, per giustificare quella che sarà la più grande carneficina dopo il Vietnam, giunse a ingannare l’assemblea dell’ONU mostrando la famigerata “pistola fumante”? Gli Stati Uniti, che difendono la loro supremazia mondiale con migliaia e migliaia di testate nucleari e la più imponente macchina bellica di tutti i tempi, giustificano le terribili sanzioni da imporre all’Iran e l’eventuale attacco militare con l’argomento secondo cui la Repubblica islamica cercherebbe di dotarsi della bomba atomica per poter attaccare Israele. L’accusa è sdegnosamente respinta da Tehran, e comunque ancora una volta la Casa Bianca usa due pesi e due misure. E’ infatti noto che Israele possiede centinaia di testate nucleari, buona parte delle quali puntate sull’Iran e ognuna delle quali potrebbe radere al suolo Tehran.
I nemici dichiarati dell’Iran (anzitutto Israele e Stati Uniti, a cui si accoda l’Unione Europea), nel tentativo di ingannare l’opinione pubblica e compattare il loro fronte interno, indossano la solita maschera, quella di paladini della libertà, della democrazia e della non-violenza. In particolare, essi contestano al governo di Tehran la dura repressione delle proteste. I sottoscritti non amano né le dittature, né la sospensione dei diritti di libertà, ovunque questo avvenga, ma prima di dare lezioni di democrazia i nemici dell’Iran dovrebbero porre fine allo Stato d’assedio e alla minaccia militare a cui sottopongono questo paese, visto che la guerra, come la storia insegna, è il più grave ostacolo alla libertà. In ogni caso, non possono ergersi a campioni dei diritti dell’uomo quegli stessi paesi, le cui truppe compiono massacri in Afghanistan o in Palestina, che sostengono colpi di stato per rovesciare governi ostili (Honduras), che non esitano a ricorrere agli attentati terroristici o all’«eliminazione mirata» di esponenti politici o scienziati considerati pericolosi.
Mentre si aggravano i pericoli di guerra esprimiamo il nostro sdegno per le affermazioni rilasciate da Berlusconi nel corso del suo viaggio in Israele. Non solo egli ha giustificato i massacri indiscriminati contro i palestinesi di Gaza, non solo ha difeso l’idea razzista e segregazionista di Israele quale stato puramente ebraico (con la sostanziale esclusione della popolazione araba dal godimento dei diritti politici). Calpestando i sentimenti di pace del popolo italiano e danneggiando gli stessi interessi nazionali, Berlusconi ha assicurato agli israeliani che l’Italia interromperà le relazioni economiche con l’Iran e sosterrà in ogni sede la richiesta di durissime sanzioni. In altre parole Berlusconi ha dato man forte ai falchi israeliani, i quali sono pronti, una volta ottenuto il semaforo verde da Obama, a rovesciare sull’Iran un devastante bombardamento, senza escludere il ricorso all’arma atomica.
Occorre fermare l’escalation anti-iraniana e smantellare l’arsenale atomico israeliano per denuclearizzare il Medio oriente. L’assedio israeliano di Gaza deve finire ed il popolo palestinese deve vedere finalmente riconosciuti i suoi diritti.

PRIMI FIRMATARI
Domenico Losurdo – Università di Urbino
Gianni Vattimo – Filosofo e parlamentare europeo
Danilo Zolo – Università di Firenze
Margherita Hack – Astrofisica
Lucio Manisco – Giornalista, già parlamentare europeo

Fermare l’emigrazione, riprendiamoci la Calabria: incontro a San Giovanni in Fiore

"Fermare l’emigrazione, riprendiamoci la Calabria", incontro pubblico il 13 marzo a San Giovanni in Fiore (Cs) con De Magistris, Callipo, Vattimo ed Emiliano Morrone
I giovani di "Il coraggio della parola" sostengono il progetto politico, dal basso, del giornalista antimafia Emiliano Morrone

"La Voce di Fiore", sabato 13 marzo 2010.

Il prossimo 13 Marzo, nella sala convegni dell’Hotel Dino’s di San Giovanni in Fiore (Cs), si terrà l’incontro pubblico “Fermare l’emigrazione, riprendiamoci la Calabria”, promosso dai giovani del movimento “Il coraggio della parola”, i quali sostengono, autonomamente dai partiti, il giornalista antimafia Emiliano Morrone come candidato indipendente in IdV al consiglio regionale della Calabria, nella circoscrizione elettorale di Cosenza. Interverranno all’iniziativa l’imprenditore Pippo Callipo, candidato alla presidenza della Regione Calabria, il deputato europeo Luigi De Magistris, presidente della Commissione per il controllo dei bilanci in seno al Parlamento UE, il filosofo ed eurodeputato Gianni Vattimo e lo stesso Morrone.
In merito a questo appuntamento, Morrone anticipa: “Con i giovani di ’Il coraggio della parola’, abbiamo voluto dare un segnale forte alla comunità di San Giovanni in Fiore, probabilmente il comune con il più alto tasso di emigrazione e disoccupazione a livello europeo, e all’intera Calabria”.
Morrone aggiunge: ”E’ proprio dalle urgenze dei territori che dobbiamo partire, riconoscendo collettivamente l’esistenza di un rovinoso sistema generale e trasversale di clientele, favori e condizionamento del voto, per cambiare la politica, alimentando il coraggio dell’azione e della svolta radicale”.
Ancora, Morrone dichiara: “La determinazione dei giovani, che comprendono l’importanza di lottare per il futuro della Calabria, la fermezza delle scelte politiche di Callipo, Vattimo e De Magistris e il bisogno diffuso di giustizia, trasparenza e concretezza costituiscono la base fondamentale del nostro progetto politico, che ha l’obiettivo di arginare l’emigrazione, responsabilizzare la società civile, combattere culturalmente la ’ndrangheta, sconfiggere la politica del malaffare che ha devastato e paralizzato la nostra terra”.
Morrone conclude: “Ringrazio profondamente i tanti ragazzi, che, attraverso la rete, mi hanno chiesto d’impegnarmi politicamente ed è soprattutto con loro e per loro che mi spenderò, mai per mio utile, affinché ci siano le condizioni effettive per il lavoro, l’autonomia degl’individui e la possibilità, quindi, di scegliere liberamente da chi farci amministrare, sulla base del curriculum dei singoli, della loro onestà, della loro passione civile, della loro competenza. L’affrancamento dal bisogno e la libertà individuale sono le condizioni essenziali per una legalità reale ed un futuro senza mafie, armate o bianche”.

martedì 9 marzo 2010

Quale istruzione per quale società?

Giovedì 11 marzo 2010, ore 21.00
presso la sede elettorale di Mariacristina Spinosa,
Via Principessa Clotilde 38/40 (ang. Via Vagnone), Torino

Incontro pubblico sul tema
QUALE ISTRUZIONE PER QUALE SOCIETÀ?

Interventi di

Mariacristina Spinosa
consigliere regionale del Piemonte Italia dei Valori
Scuola bene collettivo fondamentale: un diritto di tutti un dovere per tutti

Gianni Vattimo
filosofo ed europarlamentare Italia dei Valori
Il valore dell’istruzione in un paese democratico: quel che sta accadendo in Italia, quel che accade in Europa

Giuseppe Bertero
dirigente scolastico Liceo Artistico R. Cottini - Torino
Gli insegnanti: risorsa o spreco?

Teresa Olivieri
segretaria provinciale Cisl Scuola
Il quadro attuale della scuola pubblica e le prospettive di sviluppo del paese

PER INFO: 333-7248215 011/484794 contattami@cristinaspinosa.it

Vattimo insta a no olvidar los derechos humanos en acuerdos con Latinoamérica


ABC.ES
08-03-2010 / 20:20 h
(UE) POLITICA,EXTERIOR
Vattimo insta a no olvidar los derechos humanos en acuerdos con Latinoamérica
En una intervención ante el pleno del Parlamento Europeo, el diputado del grupo Liberal expresó su preocupación por que Europa pueda "acelerar las negociaciones olvidando aspectos importantes como el respeto pleno de los derechos humanos".
"Es importante que la Comisión Europea y la Presidencia tomen esta cuestión con más prudencia", subrayó.
En concreto, Vattimo señaló el problema de los asesinatos de sindicalistas en Colombia o el golpe militar del pasado año en Honduras.
La pasada semana, Bruselas cerró las negociaciones de sendos acuerdos comerciales con Colombia y Perú y decidió continuar con las conversaciones para un pacto con Centroamérica, incluyendo a Honduras.
Los contactos con este bloque permanecían paralizados desde el golpe de Estado que derrocó a Manuel Zelaya, en junio pasado.
Varios grupos del Parlamento Europeo, en especial de la izquierda de la cámara, han expresado en numerosas ocasiones sus dudas sobre la conveniencia de sellar este tipo de acuerdos si no se garantiza en los países el respeto de los derechos humanos. EFE



El eurodiputado italiano y vicepresidente de la delegación de la Eurocámara en la asamblea UE-América Latina Gianni Vattimo criticó hoy a España por "acelerar" durante su presidencia de turno de la UE varios acuerdos comerciales con países latinoamericano y "olvidar" otros aspectos como el respeto de los Derechos Humanos en las relaciones birregionales.
Actualizado 8 marzo 2010
El eurodiputado italiano y vicepresidente de la delegación de la Eurocámara en la asamblea UE-América Latina Gianni Vattimo criticó hoy a España por "acelerar" durante su presidencia de turno de la UE varios acuerdos comerciales con países latinoamericano y "olvidar" otros aspectos como el respeto de los Derechos Humanos en las relaciones birregionales.
"Con algunos países corremos el riesgo de acelerar las negociaciones olvidando aspectos importantes como el respeto pleno de los Derechos Humanos en las distintas regiones", alertó el eurodiputado liberal en una breve intervención en el pleno de la Eurocámara en Estrasburgo (Francia). "Es importante que la Comisión Europea y la presidencia tome esta cuestión con más prudencia", insistió.
La semana pasada, la Unión Europea cerró las negociaciones para un acuerdo comercial con Colombia y Perú y retomó las conversaciones con Centroamérica con el objetivo de lograr un pacto similar de cara a la cumbre UE-América Latina y Caribe que tendrá lugar el próximo mes de mayo en Madrid.
Las negociaciones con Centroamérica quedaron suspendidas el pasado verano después de que un golpe de Estado derrocara al presidente de Honduras, Manuel Zelaya, y se han retomado este año con el objetivo de normalizar las relaciones tras las elecciones que el país celebró en noviembre.
Para Vattimo, sin embargo, la elección de un nuevo Ejecutivo tras un golpe militar en Honduras y los asesinatos de sindicalistas que se producen "casi a diario" en Colombia son ejemplos del "riesgo" de "olvidar" los Derechos Humanos en pro de acuerdo comerciales.

Relazioni commerciali dell'UE con alcuni paesi latinoamericani: intervento in seduta plenaria